Approccio psicoterapia

La Bioenergetica

O più precisamente l’Analisi Bioenergetica, è un approccio psicocorporeo sviluppato da Alexander Lowen, basato sull’integrazione tra mente e corpo. Parte dal presupposto che le esperienze emotive e i traumi siano immagazzinati nel corpo sotto forma di tensioni muscolari croniche, che influenzano il nostro benessere psicologico ed emotivo.

Principi della Bioenergetica

  • Unità mente-corpo: le emozioni si riflettono nel corpo e viceversa.
  • Blocchi energetici: tensioni muscolari croniche limitano il flusso di energia vitale e influenzano il comportamento.
  • Radicamento e respirazione: il grounding (connessione con la terra) e la respirazione profonda aiutano a sciogliere blocchi emotivi.
  • Espressione corporea: movimenti e suoni aiutano a liberare emozioni represse.

Esercizi bioenergetici

Gli esercizi sono finalizzati a rilasciare tensioni, aumentare l’energia e migliorare la consapevolezza corporea. Alcuni esempi:

  • Grounding: stare in piedi con le gambe leggermente piegate, sentendo il contatto con il suolo.
  • Vibrazioni e scarico dello stress: tremori indotti per sciogliere tensioni profonde.
  • Esercizi di respiro: respirazione diaframmatica per aumentare l’ossigenazione e il rilassamento.
  • Movimenti espressivi: come spingere, urlare (in modo controllato), scuotere il corpo per liberare emozioni bloccate.

Applicazioni terapeutiche

Viene utilizzata per:

  • Gestire stress e ansia
  • Superare traumi emotivi
  • Migliorare l’autostima e la vitalità
  • Lavorare su blocchi emotivi e psicosomatici

Il gioco è un elemento fondamentale in terapia, soprattutto in ambito psicologico e neuropsicologico. È uno strumento che consente di esprimere emozioni, elaborare esperienze e sviluppare competenze cognitive e relazionali.

Importanza del gioco in terapia

  1. Espressione emotiva
    Il gioco permette di comunicare emozioni e vissuti che il paziente potrebbe avere difficoltà a esprimere verbalmente.
    Aiuta a elaborare traumi e conflitti interiori in modo sicuro e simbolico.
  2. Sviluppo e potenziamento delle funzioni cognitive
    In ambito neuropsicologico, il gioco può stimolare attenzione, memoria, problem-solving e altre funzioni esecutive.
    Giochi strutturati e attività ludiche mirate possono essere utilizzati per la riabilitazione cognitiva.
  3. Miglioramento delle abilità sociali
    Favorisce l’interazione con l’altro, aiutando a sviluppare empatia, cooperazione e gestione delle emozioni.
    È particolarmente utile nei bambini con difficoltà sociali, come nei disturbi dello spettro autistico.
  4. Riduzione dell’ansia e dello stress
    Il gioco ha un effetto regolatore sulle emozioni, favorendo il rilassamento e la gestione dello stress.
    Offre una pausa dall’intensità della terapia verbale, facilitando il processo terapeutico.
  5. Facilitazione del legame terapeutico
    Attraverso il gioco si crea un ambiente di fiducia e sicurezza tra terapeuta e paziente.
    Favorisce l’alleanza terapeutica, rendendo il paziente più coinvolto e motivato nel percorso terapeutico.
  6. Adattabilità alle diverse fasce d’età
    Nei bambini è un mezzo primario di espressione e apprendimento.
    Negli adulti e negli anziani può essere utilizzato per stimolare il benessere psicologico e cognitivo, ad esempio con giochi da tavolo o attività creative.


L’integrazione del gioco nella terapia dipende dall’età del paziente, dagli obiettivi terapeutici e dal contesto clinico, ma rappresenta sempre un potente strumento di crescita e guarigione.